Trasporto dati

TrasportoIl ‘trasporto’ dei dati si avvale di un mezzo fisico (canale fisico, media), un cavo in rame, una fibra ottica, un link radio.
Ogni mezzo fisico (media) ha caratteristiche proprie e i segnali elettrici, ottici o a radiofrequenza sono scelti in modo opportuno per utilizzare al meglio il canale. Si tratta di ottimizzare e risolvere problemi legati alla velocità di trasmissione, alla gestione dei disturbi, alla lunghezza del canale e tanto altro.

 

Abbinare l’informazione al segnale fisico è , in sostanza, una operazione di modulazione. In pratica si tratta di variare opportunamente (modulare), un segnale elettrico o un segnale elettromagnetico. Tutte queste considerazioni coinvolgono aspetti fisici, ma non la logica ovvero come le informazioni sono organizzate e trattate.
La logica, come organizzare i dati, coinvolge vari aspetti che vengono suddivisi in funzione delle problematiche che devono essere risolte.
Può tornare comodo pensare al pacchetto dati come ad un pacchetto postale. Un pacchetto postale porta merci, per noi dati, di diversa natura, utili al mittente, ma che nulla hanno a che fare con il modo con cui il pacchetto viene manipolato.
Proviamo a fare il percorso della lettera o del pacchetto postale.
L’indirizzo del destinatario viene letto, se la busta è indirizzata alla stessa città o addirittura ad una utenza dello stesso ufficio postale del mittente, semplicemente la lettera viene rimessa in distribuzione. Per semplificare le cose la buca delle lettere spesso ha l’indicazione per la città, per tutte le altre destinazioni.
Per altre destinazioni occorre individuare come inoltrare la lettera. Probabilmente viene raccolta in un centro di selezione e smistamento assieme ad altre provenienti da diversi uffici postali. Al centro di smistamento l’indirizzo viene letto per decidere quale strada dovrà seguire la lettera o il pacco o su quale mezzo viaggiare. Su un furgone per piccoli spostamenti, su un treno, su un aereo o semplicemente su una bicicletta, il tutto in funzione del luogo da raggiungere e del volume di pacchi da muovere.
E’ ragionevole pensare che le lettere per posta aerea vengano selezionate e indirizzate ad un aeroporto, oppure riunite tutte quelle per una determinata destinazione, impacchettate opportunamente ed etichettato il nuovo pacco con un indirizzo, che nulla ha a che fare con il destinatario della busta, ma che risponde ad esigenze del sistema postale.
Ogni livello di smistamento ha proprie regole e propri meccanismi di indirizzamento. Ad esempio la sacca o il pacco che raccoglie la corrispondenza aerea avrà indirizzo dell’aeroporto di partenza e di arrivo.
In tutti questi passaggi sono coinvolti innumerevoli indirizzi, non solo quelli del mittente e del destinatario, ma anche l’indirizzo dell’ufficio postale, del corriere o dell’aeroporto che trasporterà i sacchi postali. Magari lo stesso ufficio ha specializzazioni, e quindi differenzazioni nell’indirizzo. Ad esempio un tavolo di distribuzione tratta la posta locale, mentre una altro la posta aerea.
I vari processi aggiungono e tolgono indirizzi, rifanno i pacchi aggregando e separando lettere, per poi arrivare a consegnare la lettera al destinatario finale.

Qualcosa di simile succede ai dati delle reti informatiche. Diversi sono i livelli di processo e di inoltro, diversi sono di trasporto. I protocolli di trasmissione sono nati per trattare in modo conveniente i dati nei vari passaggi e indirizzarli verso la destinazione corretta. In questo caso la standardizzazione delle procedure è auspicabile anche se in informatica  non sempre applicata.

Il modello ISO/OSI è un modello di riferimento che suggerisce alcune suddivisioni logiche nel processo di trasmissione dei dati. E’ un suggerimento, ragionato e ragionevole, che i vari protocolli implementano, anche solo in parte, per trasferire dati da un punto all’altro distanti chilometri o anche solo all’interno dello stesso elaboratore.