Link punto-punto

Un link punto-punto è particolarmente utile per collegare sedi di una azienda, la sede centrale con un magazzino, le filiali, le varie sedi produttive.
Le soluzioni sono molteplici e si differenziano in base alla distanza da coprire, la capacità del canale (velocità) e l’affidabilità. La scelta è come sempre un compromesso fra le necessità aziendali,  i costi di implementazione ed i costi di manutenzione.
 
Per connessioni oltre i 20 – 30 Km, il ricorso a fornitori di servizi come la Telecom è quasi inevitabile. I costi sono bassi per connessioni via ADSL, ma con prestazioni scarse e non garantite.
Soluzioni HDSL, linee / circuiti dedicati sono certamente preferibili, ma i costi sono alti. L’HDSL può costare, per un punto 1.000 Euro/mese con un minimo di banda garantita.
La garanzia della banda si vanifica, se il collegamento punto-punto si realizza via reti pubbliche (VPN via  internet) e attraversa diversi provider.
A salire, di prezzi e di prestazioni, non ci sono particolari limiti: basta spendere.
 
Per connessioni inferiori ai 20 Km si può pensare a soluzioni ‘private’: un collegamento gestito e realizzato dall’azienda.
I media papabili sono tre: fibra ottica, link ottico e link radio.
 
La fibra ottica è sempre preferibile. Fornisce ampia banda, riservatezza, immunità da disturbi. Il principale problema è la posa del cavo. Se si deve attraversare proprietà altrui, suolo pubblico o strade si è soggetti a domande, questioni burocratiche, tasse di concessione e cauzioni. É una soluzione comunque fattibile in numerosi casi, specie per brevi distanze.
Il cavo utilizzato, ovviamente adatto alle condizioni di interramento, viene scelto con un numero di fibre superiori alla necessità, per avere eventuali scorte per future espansioni. Il costo significativo, in effetti, non è quello del cavo, ma dovuto alle citate cauzioni e concessioni di passaggio e dall’opera di posa (50 – 100 Euro/metro).
 
Il link ottico si realizza con dispositivi laser posti a distanza ottica. Le prestazioni sono buone, ma il costo degli apparati è alto. La richiesta della portata ottica obbliga a posizionare la parte dell'apparato in alto, su tralicci cercando di escludere edifici, piante di alto fusto ed altro. Occorrono precise operazioni di puntamento.
Il link ottico è equiparato, dalla legislazione, ad un link in rame o fibra, quindi l’utilizzo non è soggetto a particolari domande amministrative e concessioni.
 
Il link radio richiede apparati a radiofrequenza (in genere dal GHz in su). Presenta caratteristiche simili al link ottico, quindi è necessaria la portata ottica, pali  e tralicci. Inoltre, un link radio necessita di concessioni e relativi canoni. Le prestazioni sono, con le moderne tecnologie, buone e l’installazione relativamente semplice.
Al link radio viene a soccorso l’uso delle tecnologie Wireless WLAN e HyperLAN a frequenze di 2,4 GHz, 5 GHz e 17 GHz. Gli apparati per queste tecnologie usano bande di frequenza di libero utilizzo, quindi senza costi di concessioni, con pochi vincoli se non la massima potenza ERP (Effective Radiated Power ) trasmessa.
Sono facilmente realizzabili link di poche decine di metri fino a diversi chilometri a costi ragionevoli (gli apparati commerciali hanno prezzi abbordabili) e buone prestazioni.
La realizzazione richiede, come tutti i link radio, una fase preliminare di progettazione e fattibilità per valutare le potenze da impiegare, le antenne (e le altezze di installazione), la portata ottica (LOS Line-of-sight).
 
La progettazione è in ogni caso una fase molto importante per definire le necessità azindali, i benefici i costi e quindi la tipologia ci connessione più adeguata.
 
 
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